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Le incredibili imprese di “Taxxi”

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Può una compassata berlina da famiglia come Peugeot 406 diventare protagonista di un lungometraggio d’azione a forte contenuto di acrobazie, inseguimenti e adrenalina? Evidentemente sì. La prova ne è la saga cinematografica inaugurata nel 1998 col film “Taxxi”.

 

Diretto da Gérard Pirès su soggetto e sceneggiatura di Luc Besson, che ne scrive la sceneggiatura in appena trenta giorni, “Taxi” (in Italia “Taxxi”) narra le imprese, decisamente sopra le righe, di un tassista di Marsiglia con un incredibile talento di guida e una smodata passione per la velocità.

Il giovane Daniel (Samy Naceri), fattorino in una pizzeria di Marsiglia, decide di mettere a frutto la sua innata predisposizione per la guida veloce abbandonando il vecchio impiego per diventare un tassista. La vettura prescelta è una candida Peugeot 406 berlina, in configurazione apparentemente standard ma in realtà da lui stesso profondamente modificata.

Le eccellenti doti di pilota di Daniel, unite alle prestazioni eccezionali del suo taxi, lo rendono particolarmente popolare tra i clienti, grazie alla rapidità con cui raggiunge le destinazioni, riuscendo ogni volta ad eludere autovelox e forze dell’ordine.

Fila tutto liscio finché Émilien Coutant Kerbalec, imbranato ispettore di polizia interpretato da Frédéric Diefenthal, non si imbatte casualmente nel tassista spericolato: i due si incontrano quando Émilien, che tra l’altro non riesce a prendere la patente, prende il taxi di Daniel per andare al lavoro.

Daniel, che ignora il suo passeggero sia un poliziotto, durante la corsa come di consueto fa ampio sfoggio della sua guida spericolata, inanellando una lunga serie di infrazioni stradali. A questo punto Kerbalec, perdutamente innamorato della collega Petra e perennemente frustrato da figuracce e fallimenti professionali, è determinato a mettere fine alle scorribande di Daniel. La storia prende una piega nuova e inaspettata quando i due si accordano per sfruttare le doti di guida del tassista e della sua incredibile Peugeot 406 per catturare un’inafferrabile banda di ladri. Per Daniel è la soluzione perfetta: aiutando Émilien a realizzare finalmente un grande successo professionale, ha la possibilità di non perdere la sua licenza e, soprattutto, il suo lavoro.

Non sveliamo il finale della storia, ma la pellicola merita sicuramente una segnalazione per l’incredibile squadra di professionisti che si alterna al volante durante le riprese. Vi lavorano infatti il celebre stuntman Remy Julienne e tanti ex piloti, da Jean-Pierre Jabouille a Henri Pescarolo a Jean Ragnotti.

La movimentata commedia ottiene un successo incredibile, diventando uno dei franchise francesi di maggior successo, totalizzando un incasso di oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo con un pubblico di 23 milioni di spettatori solamente in Francia. Peugeot commissiona inoltre, per il mercato francese, una serie di modellini da collezione in scala 1/43 del taxi di Daniel, mentre Ottomobile ne realizza un’ambita versione in scala 1/18.

Ma non è finita: “Taxxi” genera una saga di ben 5 pellicole. Alla prima si aggiungono infatti i successivi “Taxxi 2” del 2000, “Taxxi 3” del 2003, nel quale la 406 diventa addirittura un cingolato, seguito da “Taxxi 4” del 2007 e “Taxxi 5” del 2018, nei quali l’automobile viene aggiornata alla successiva Peugeot 407; nel 2004 ne viene prodotto persino un remake hollywoodiano, dal titolo “New York Taxi”.

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